Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: Scipione Africano
Prière philosophique et transcendance divine. Le rôle de l’intériorité dans la religion de Sénèque (sur la base des Lettres à Lucilius)
linee del “culto filosofico” di Seneca (limitatamente a PST) che si esprime nel passaggio dalla liturgia pagana alla critica razionale; secondo la teologia senecana la virtù è il solo mezzo di comunicazione con la divinità e l’efficacia della preghiera umana si collega all’antinomia di determinismo e libertà; chi aspira alla saggezza e si rivolge all’ascesi spirituale vive in una tensione tra il principio cosmico al di fuori di lui e il fuoco divino che è in lui, tra ordine generale e ordine particolare; l’invocazione alla divinità si trasforma quindi in esortazione rivolta a se stesso, risultato di un’interiorizzazione della vita religiosa
Morals and Villas in Seneca’s Letters
Analisi di 11 lettere del I libro di PST; testo, traduzione e commento di PST 12; analisi dei libri 2-10 di PST; la figura di Epicuro in PST 13-33; i libri 14-20 di PST con le localizzazioni delle Nomento e Alba senecane e di Ardea luciliana; PST 84-88: il vivere come poesia; testo, traduzione e commento di PST 55: la residenza di Servilio Vatia; il mondo dei bagni e la figura di Scipione l’Africano in PST 86, con citazioni da Hor., Ars poet.; Vetuleno Egialo in PST 86 e il mondo della fattoria (reminiscenze di Verg., Georg.); il problema della traduzione di concetti greci in PST alla luce di PST 86; indice delle località e dei personaggi citati in PST; influssi senecani di PST 86 sul romanzo A Dying Light in Corduba, London 1996
Veniet tempus (QNat 7.25). Stoic Philosophy and Roman Genealogy in Seneca’s View of Scientific Progress
analizzando le teorie astronomiche di NTR la concezione del progresso scientifico di S. si rivela profondamente debitrice dell’eredità etica ed epistemologica dello stoicismo originario, perfettamente intonata al provvidenzialismo e legata a un’idea di competizione intergenerazionale necessario all’avanzamento della virtù che non è spontaneo
Ancora su Seneca e Giovenale nel Decameron
aggiunte rispetto a 1991.130 con ampliamenti verso Giovenale
Tra moralismo diatribico e sal niger oraziano: per l’esegesi dell’epistola 119 di Seneca
PST 119 mostra una chiara ispirazione cinica, relazionabile alle pagine dedicate a Demetrio e spesso “coronata” da selezionate citazioni oraziane che accentuano il tono satirico della prosa filosofica
Plinio, e Seneca, in due lettere rinascimentali fittizie dalla villeggiatura
influsso di alcune epistole senecane concernenti la vita in villa e il contrasto con la vita cittadina su due testi rinascimentali: Le venti giornate dell’agricoltura di A. Gallo e la Lettera in laude della villa di A. Lollio
Sénèque et la circularité du temps
in Seneca la storia dell’umanità, concepita sullo stesso modello ciclico della storia del mondo, è la vicenda di una perfezione originaria perduta progressivamente nel tempo (dagli uomini) e recuperata (dal saggio); secondo tale concezione, alcuni exempla romani riproducono, in una certa misura, la ciclicità temporale del mondo e dell’umanità
Fanciulli e adolescenti nelle opere in prosa di Seneca
contrasto tra l’uso strumentale, teorico e retorico dell’immagine dei bambini e dei giovani, giudicati come privi di discernimento ed inclini all’impulsività, e la pratica vissuta, l’esperienza personale, la fiducia verso un’età aperta a grandi speranze
L’accettazione della sconfitta. Pompeo e Scipione in Livio, V. Massimo, Seneca e Lucano
studio dell’episodio della fuga di Pompeo dopo Farsalo in Luc. VII; complessità, patetismo ed umanità del personaggio; confronto con il comportamento ben diverso di Scipione dopo i processi che lo avevano coinvolto; sua esemplarità in Liv. XXXVIII, 50-53, V.Max. V, 3, 2 e PST 86